ho passato il giorno a leggere i versi degli altri
fuori l'orbe era grigio grigio d'acqua novembrina
poi la penna m'ha chiamato a districar qualche rima
dall’aggrovigliato serto col quale un tempo mi solevo fregiare:
ora c'è già il buio, fuori, ed i contorni del mondo si confondono
suggerendo il buon tema della claustrale solitudine
non sono tra quei poeti dall’ansia consunti nell’attesa
che un'algida virginea luna torni ad abbarbicarsi al blu
della notte: lascio ai diversi dell’intero romanticume
le corrusche scempiaggini e tutto quello strangosciato streben
che altro non fa che invocar la nausea dello sboccare aneliti...
ho passato un altro giorno? Non me ne sono accorto:
questo è grave!