mercoledì 29 giugno 2011

Estate incantata: Warning

Allarmi! Allarmi! Allarmi!
Prendiamo le armi della libertà d'espressione.
Rinvio a questo link.

Estate incantata: Warning

martedì 28 giugno 2011

Attraverso il silenzio

Questi versi sono vecchi di anni. Li sento lontani dalla sensibilità dell'oggi al punto che stento riconoscerli come frutto del mio lavoro (scrivere è un lavoro a tutti gli effetti). 
Filo conduttore della mia passata ricerca poetica è stato il silenzio. Il silenzio come luogo privilegiato per l'incontro con se stessi. Il silenzio come condizione e presenza, non come inattività e/o passività. Nel silenzio, se ci concediamo all'osservazione, possiamo scorgere un mondo intero muoversi, un universo umano nel quale mettere le mani e lavorare, trafficare.
Adesso? Sono ancora alla ricerca del silenzio, anche se con l'esperinza degli anni alle spalle.


Vorrei raccogliere le briciole
del mio silenzio dalla scomposta
mensa delle cose vissute ove
del razionale ordine nulla persiste.

L’artifizio dei pensieri, terribile
macchina, scompone l’essere
in minuscoli frammenti macinati
nella poltiglia delle aspirazioni,

stemperati nei sentimenti, triti
con le umane falsità che fumigano
il divenire, antica atroce lotta
tra le menzogne del nostro progresso.


Primavera 1998.




domenica 26 giugno 2011

Aspettando la sera

notte



Aspettando la sera, grembo di memorie,
in quest’offeso mondo d’umani naufragi,
la mestizia ben s’accompagna alla follia
nullificante che alle care domestiche mura
strappa scaraventando nell’oscuro gorgo…
poco fa ancora vibravano le corde della poesia.






sabato 25 giugno 2011

Lungo il cammino

Il Monte Rosa dall'Alpe di Mera (Valsesia)

Oggi è stata dura incominciare la giornata. E' stato più difficile del solito, dato che il lavoro si è concluso con l'ultima riunione e tutto è stato rinviato al 1° settembre.
E' il senso d'inutilità a pesare. E' il non far niente godendosela, a spaventare, poiché per essere assaporato occorre mettere da parte l'identificazione: quella che ti guasta pure le meritate vacanze. Quella che ti attacca addosso la smania del branco che fagocita sempre il meglio di me.

L'inquietudine. Un senso di smarrimento. Ho letto poco, questa mattina. Ho scritto poco, se non questi pochi versi. Versi che mi sono riusciti.

Inquietudine dentro, come raggio
Che infrange l’indugiare dell’assenza,
come impiccio del sole nella bruma
sul mio umbratile mondo.
Ho abbandonato un sentiero alle spalle,
pochi ciottoli marcano nel folto.
Sussulta il sottosuolo dei pensieri
Sotto la spinta del fuoco: salendo,
altro non supplico che  il freddo
dei ghiacciai sospesi, laddove il passo è incerto.


giovedì 23 giugno 2011

Distacco


Con barbaro distacco osservo,
nel dopo operandole, le altrui pochezze
(in me rifratte di certo stonano)
e quale crudele chirurgo dei sentimenti
gustare vorrei l’umano passionale tripudio
senza troppo pagare delle debolezze lo scotto.



mercoledì 22 giugno 2011

Mottetto


Umano frantume, del tempo sguardo
l’impietoso declinare, infitto
all’esser nato per la morte: dunque
lugubre ossessiva litania
intono (inesorabile scacco
m’accomuna ai disprezzati).

Troppo gracile mi desto dal sonno
(lo stare al mondo pretende forza)
per resister alle lusinghe:
con pretenzioso commiato osservo
la rovina dell’universo
cercando di non lasciarmi esistere.

Per una biblioteca indispensabile

Devo ammettere che non tutti abbiamo avuto professori di lettere in grado di far amare i classici, anzi: nella maggioranza dei casi erano abili nel far odiare gran parte degli autori che propinavano, appiattendoli sotto la pressa della didattica più bieca e sciatta, politicizzandoli tentando di schierarli con il potere di turno oppure relegandoli in mondo circoscritti per assurdo campanilismo.

Sebastiano Vassalli (Immagine dal web)

Da parte mia sono stato fortunato ad incontrare come docente uno scrittore (meno quando correggeva i nostri temi). Premetto che, spesso, sapere cosa legge uno scrittore e come legge, equivale ad osservare un cuoco mentre mangia. Nonostante questo, che per molti evoca disprezzo, l'avere capito ed amato il novecento letterario ed europeo lo devo a lui.
Ricordo come oggi le sue memorabili lezioni su Baudelaire, Rimbaud, Verlaine. Le aperture sulla grande narrativa: come assaggio propose la lettura di Morte a Venezia. Poi Svevo, Tomasi di Lampedusa, Tozzi. Quando arrivammo a Montale...un immergersi totale nella poesia. 
Il nome dello scrittore: Sebastiano Vassalli.
Ricordi. Ricordi come quando andai a scovarlo nel suo rifugio a Pisnengo, pianura tra Novara e Vercelli, dove aveva acquistato una vecchia canonica. Mi accolse diffidente ed io, con timidezza, gli sottoposi alcuni miei scritti. Preistoria.

Questa lunga premessa per introdurre un libro, di Nicola Gardini, ed alcune citazioni tratte dalla sua introduzione.
Per una biblioteca indispensabile. 52 classici della letteratura italiana. 52 autori restituiti a se stessi, finalmente liberi dagli -ismi che li ingabbiano, alleggeriti dalla retorica nazionalistica che vuole impegno civile anche laddove si rincorre la passione della letteratura alta, espressa in poesia o in prosa.

Miravo, in sostanza, a comporre un saggio sulla mentalità italiana. Perciò, ho selezionato libri che hanno creato, sviluppato e rappresentato la sua lingua, la sua cultura, la sua immaginazione; libri in cui si può ancora essere utile guardare, anche fuori dalle aule scolastiche, e perfino, talvolta, doveroso, se si crede, come io credo, che nella letteratura ci sia qualcosa che aiuta a vivere meglio e che alla letteratura occorre tornare quando si vuole ritrovare il filo.


Per una biblioteca indispensabile poggia su un'altra convinzione, che poi sta dietro tutto il mio lavoro di scrittore: che esista una conoscenza letterari , non inferiore assiologicamente a quella scientifica (l'unica cui i governi destinino risorse finanziarie), e che tale conoscenza letteraria vada diffusa il più possibile e non semplicemente difesa in qualche luogo specialistico, come le facoltà di Lettere o di Lingue Moderne.


Anche i libri costituiscono una scienza: quella, appunto, dei sentimenti e dei comportamenti umani; quella dell'identità e della diversità. Attraverso i libri apprendiamo la varietà del mondo. Impariamo a capire gli altri e a giudicare noi stessi; la nostra esistenza si estende. I libri donano vita, tutta quella che non avremo mai il tempo di vivere, e rendono più chiara e ricca e gratificante quella che stiamo vivendo.
(Andera Gardini, Per una biblioteca indispensabile, Einaudi 2011)


Dietro un libro si cela e rivela un essere umano. Una persona che cerca di intrecciare una relazione modulandola su emozioni, sentimenti, passioni, sensazioni.
Proviamo questo itinerario.