Questi versi sono vecchi di anni. Li sento lontani dalla sensibilità dell'oggi al punto che stento riconoscerli come frutto del mio lavoro (scrivere è un lavoro a tutti gli effetti).
Filo conduttore della mia passata ricerca poetica è stato il silenzio. Il silenzio come luogo privilegiato per l'incontro con se stessi. Il silenzio come condizione e presenza, non come inattività e/o passività. Nel silenzio, se ci concediamo all'osservazione, possiamo scorgere un mondo intero muoversi, un universo umano nel quale mettere le mani e lavorare, trafficare.
Adesso? Sono ancora alla ricerca del silenzio, anche se con l'esperinza degli anni alle spalle.
Vorrei raccogliere le briciole
del mio silenzio dalla scomposta
mensa delle cose vissute ove
del razionale ordine nulla persiste.
L’artifizio dei pensieri, terribile
macchina, scompone l’essere
in minuscoli frammenti macinati
nella poltiglia delle aspirazioni,
stemperati nei sentimenti, triti
con le umane falsità che fumigano
il divenire, antica atroce lotta
tra le menzogne del nostro progresso.
Primavera 1998.
bella...
RispondiEliminaGrazie Ernest!
RispondiEliminaMolto intensa la tua poesia!
RispondiEliminaDi solito le poesie hanno senso nel momento in cui si scrivono perchè scaturiscono dalle emozioni di quel tempo, scrivere poesie che possano dare sempre emozione è davvero molto difficile.
Anch'io ne ho scritte qualcuna ma oggi quando le rileggo mi lasciano indifferente.
Complimenti!
E' come se ci fossimo passati la voce .. sul silenzio, caro Massimo.
RispondiEliminaLa tua poesia, oltre a piacermi moltissimo, indica questa ricerca necessaria e mai finita del silenzio come approdo, forse.
Ciao e grazie.
Lara
Nel silenzio ci si ritrova e ci si consola.
RispondiEliminaIl silenzio è sempre un richiamo, per chi lo coglie. Ringrazio entrambi, Lara e Kylie, per la vostra lettura.
RispondiEliminaViviamo in una società che ha paura del silenzio, forse è lo stesso potere che ha paura del silenzio. Mi hai fatto riflettere. Grazie.
RispondiEliminaBella ! Molto bella! Mi viene in mente un libro, che lessi tempo fa, "Il potere del silenzio" di Carlos Castaneda. Te lo consiglio . A presto.
RispondiEliminaGaladriel
Ciao, sono Stefania.
RispondiEliminaho letto la tua prefazione, ed i tuoi versi, e mi sono piaciuti. Il silenzio in qualche modo ci rigenera ... e sempre in qualche modo ci porta a conoscere dei lati della nostra persona che ignoravamo ... a volte, nel silenzio riusciamo ancora a stupirci, sorridere e meravigliarci. E' quasi un peccato che tutta questa bellezza di parole sia rimasta nascosta così a lungo ... a presto!
Si cerca nel silenzio una fonte per rigenerarsi dal rumore e dal caos che ci circonda e in cui siamo immersi dove, spesso siamo vittime passive prive di valide alternative.
RispondiEliminaPenso che il silenzio è una tappa importante ed evolutiva di ogni individuo, ma si riesce ad apprezzarla dopo varie prove che la vita ci riserva e quando, man mano che si "cresce"... si mette(finalmente) a tacere quella pretesa talvolta ostinata e ingombrante di trovare e avere risposte ad ogni "perchè e percome" della vita.
Oggi accetto un pò di più di ascoltare il silenzio, non mi crea più disagio e vuoto, tutt'altro! Diventa un alleato che mi accompagna e regala pensieri ricchi di contenuti, mi parla più di tanti bei discorsi che non sanno di nulla.
Ma la strada è ancora lunga...
Creare intorno a me situazioni di silenzio è un privilegio, e oggi mi spaventa sempre meno rispetto a tempi più lontani, mi porta a percepire meglio la mia dimensione umana e spirituale.