una porta sul cuore |
Io (pensoso poeta?), solo, immerso
nella calura d’un fragrante meriggio,
celato tra le vaghe fuggevoli ombre
di resinosi alti pini, osservo
del mare l’insistente intenso azzurro
spezzettato in mille tremuli riflessi.
Seguo le salmastre tediose onde
risaccare sul bagnasciuga di lisci ciottoli
dal perenne tramestio di millenarie acque
sagacemente levigati e corrosi.
Chissà le antiche storie che le mute
rubre rocce conoscono: oggigiorno
testimoni sono di furtivi amori
subitamente trangugiati nella cieca
follia dell’illusorio abbandono.
Per me, da quel maniaco pigro dell’ozio
che sono, di gran lunga prediligo
le estenuanti pomeridiane letture
amando delle riarse spiagge (nella molle
caligine che dai seni frustata ascende
da spumeggianti spruzzi) la spicciola
poesia dei molluschi, magari modulata
su discreti minori toni ed il dolente
infinito canto dei minuscoli granchi
dai bambini abbandonati prigioni
in pozzanghere lasciate dalla trascorsa marea.
Cap Esterel
Massimo, solo a vedere il blu provenzale della porta si può capire dove hai preso la foto. Il testo mi piace molto. Bravo. Io sono negato per le poesie. Sono piuttosto un tecnico. Arrivederci.
RispondiEliminabellissima...di montaliana memoria.
RispondiEliminaHai scritto bene in alto sul banner... "il mondo attraverso le parole"!
RispondiEliminaCiao Massimo!
Ecco cosa fa la Poesia: trasporta in un mondo non presente a chi legge, permettendo di udirne i rumori, di vederne i colori, quei dettagli che agli occhi comuni sfuggono ...
RispondiEliminaBellissima, complimenti Massimo!
Lara
Grazie a tutti voi per la pazienza nel decifrare quanto vado scrivendo.
RispondiEliminaBuona serata a tutti voi.
Massimo