martedì 5 luglio 2016

Poche parole...

Poche parole,
la matita spuntata
dalla stanchezza
non riesce a trattenere
le emozioni
e solo il tempo che scivola
scrive il diario della passione.
Nel malessere rintraccio
il sentiero originario
spesso interrotto
da gradevoli radure.
Li il riposo è d’obbligo
ed è in quel silenzio
che mi domando perché
il Signore è sempre
in collera col sottoscritto.
Sarà che mi sono convinto
di non piacergli se non
di ripugnarlo, ma è in quella
pace che trovo la dignità
d’essere un insetto tra i tanti
che pullulano il pianeta:
questo è il nuovo inno
al sacrificio che canto.

mercoledì 29 giugno 2016

Il senso del Tutto

Il senso del Tutto. I saggi lo hanno inseguito e ancora lo inseguono. Io vorrei superarlo, il Tutto, sfuggirgli, ma io sono questo, mi sento ripetere nel silenzio.
         Che cosa si muove in me? Che cosa cambia al punto che il Tutto mi scorre dentro e io scorro nel Tutto con quella che è la possibilità della mente sostenuta dalla forza della ragione?

         Al mio ego non piace sentirsi parte del Tutto. Ma esserne abbracciato non è questione di piacere o dispiacere, non comincia chiedendo permesso. Il Tutto irrompe nell’attimo della comprensione quando l’orizzonte si dissolve improvvisamente nella luce della comprensione e il respiro del Tutto pervade ogni ente.

domenica 26 giugno 2016

Sogno e delirio

Mi tengo a galla in questo giorno di caldo. I fantasmi della notte tentano la luce senza situazione del pomeriggio. La voglia è di essere altrove per evitare la sete di presente che la pesantezza inaridisce come una fonte dispersa nell'arsura. E' in questi momenti di delirio che sale dal profondo il canto dell'odio verso l'estate.
So bene quanto la moltitudine ami il caldo asfissiante. Conosco a fondo la mania del sole sulla pelle, dell'esposizione esibitoria di corpi e carni d'ogni genere, tipo, forma ed età. Vivo difeso ancora da un certo pudore per cedere allo sfoggio della mia fisicità che tende alla pinguedine. Sarà colpa del mio snobismo intellettuale, ma amo il vuoto delle spirito, l'unica dimensione dove il torrido non riesce a penetrare lasciando intatta la frescura evocata dal niente.

lunedì 20 giugno 2016

Metacritica della quotidianità

MDQ

Cosa c’è di meraviglioso in questo mondo?
         In questo mondo c’è di meraviglioso il fatto che non ci sia più nulla di cui meravigliarsi.

         Nel mondo, al contrario, la meraviglia è la scoperta che permette di andare avanti.

Qualche verso sparso (dopo tempo)

Un giugno di pioggia
su rose disfatte
è il mondo che passa,
dico senza troppo crederci,
una legge schifosa
che nemmeno permane,
concludo scarabocchiando
queste parole.

Sembra che tutto debba mutare
anche se il vuoto del ripetere
schiaccia ogni pensiero,
ma si sa, quello che conta
è il coraggio di dire basta
col sudiciume indifferenziato
dell’ipocrisia: meglio un respiro
profondo per prendere fiato.

martedì 29 marzo 2016

MDQ

Narcosi. Non mi accorgo, e se succede – nella norma – capita raramente, di vivere un’esistenza virtuale dove tutto è effimero.

Nella norma. Ho detto sopra, anche se devo ammettere che il sottoscritto non ama la piatta normalità.

domenica 28 febbraio 2016

Legalmente infedeli

Mi chiedo dove stiamo andando. Minare le relazioni umane come viene imposto da un a minoranza di sconsiderati ignoranti che impongono i loro diktat come se fossero legittimati da una maggioranza che non esiste, mi fa schifo. Trattare l'essere umano con leggerezza e banalizzare la qualità delle relazioni è un danno antropologico della portata del quale non ci rendiamo conto. E' ormai evidente che la destrutturazione sociale in atto nel nostro pseudo-paese ha raggiunto livelli di guardia e ora è a rischio esondazione (e potrebbe travolgere tutti). Ma quello che più mi spaventa è che si spacciano come paladini dei diritti persone che dei diritti degli elettori ne hanno fatto carta straccia di conseguenza calpestano i cittadini che vorrebbero tutelare. L'ultima sparata sulla fedeltà interpretata come un concetto desueto e poi vomitevole. Non so quale idea di matrimonio 'moderno' hanno in mente questi 'uomini progressisti e donne emancipate', ma stralciando la dignità del reciproco rispetto alla luce di una solidarietà promessa nel profondo di un un'unione come impegna è pericoloso. Non esistono culture umane dove l'impegno alla fedeltà nella vita di coppia non venga chiesto come sacrificio (sacrum-facere) nel senso di rendere sacro (da sacer: separato/esclusivo/intimo) e inviolabile un mistero che non siamo in grado di liquidare come frutto di un processo chimico (l'innamoramento) che produce una serie di pulsioni da soddisfare.
Concludo con una citazione. Siamo nel solco della sapienza antica, quella che 'questo mondo' vorrebbe abrogare come superata. Il libro è un testo straordinario ancora dopo millenni, il Libro dei Proverbi al capitolo 30 e i versetti da 18 a 19:

18 Tre cose mi sono difficili,
anzi quattro, che io non comprendo:
19 il sentiero dell'aquila nell'aria,
il sentiero del serpente sulla roccia,
il sentiero della nave in alto mare,
il sentiero dell'uomo in una giovane.

Un ultima sottolineatura. Nella traduzione della Bibbia 'Nuova Riveduta' al posto dell'aggettivo difficile troviamo troppo meraviglioso. Lo stesso vale per la traduzione offerta dalla 'Nuova Diodati'. Insomma: ogni sentiero ha una sua logica che trascende i limiti umani e questo non è difficile e basta solo perché arriva a toccarci nell'umiltà. Tutto è 'troppo meraviglioso' perché mi trascende e con me tutto (aria/terra/acqua e fuoco, il fuoco dell'amore). Chi siamo noi per infrangere la fedeltà che germoglia dalla verità libera di un mistero che si sorregge perché intrecciato di relazioni?
Buona domenica.
.

venerdì 12 febbraio 2016

requiem aeternum?

E se volessi anziché un eterno riposo un eterno fare? Datemi pure del pazzo, ma vivere per sempre non vuol dire schiacciare un sonno beato!

martedì 26 gennaio 2016

...mi scuote...

mi scuote
- e te ne parlo -
del nulla del sapere,
del gusto d’esserci
come occhi che specchiano
il tempo,
mani che s’intrecciano,
forse è così
l’eterna affermazione
di Dio dal niente

domenica 24 gennaio 2016

Notte



Poi si parla del tempo,
dell’acqua che scroscia
sul vuoto,
del suo suono
e della notte
come di mani che si sfiorano

Mi sveglio,
gli occhi nel buio,
nelle narici l’acre umore
del corpo:
mai ho pensato alla morte
come opportunità estrema.

sabato 23 gennaio 2016

L'uomo nell'Olocene (ciò che veramente accade)

Dialogo tra un professore e la sua dirigente

Professore: Buongiorno!
Dirigente: Buongiorno!
Professore: Sono due mesi che lavoro e non ho ancora percepito uno stipendio!
Dirigente: Le hanno spiegato in segreteria che è a causa di un disguido?
Professore: In segretaria? La dirigente amministrativa mi ha detto che la mia non è una situazione a rischio di vita o di morte e che per una settimana l’accesso agli uffici di segreteria è praticamente vietato.
Dirigente: E’ vero, abbiamo dei problemi, comunque…Con il nuovo sistema SIDI i contratti vengono gestiti direttamente dal Ministero e i tempi si sono allungati. Non dipende più tutto dall’ufficio territoriale per il Tesoro. Poi c’è stato il dilemma del suo secondo nome…
Professore: E’ da quando sono nato che ho due nomi! I documenti che ho depositato in segreteria sono corretti così come il tesserino sanitario con il codice fiscale. Inoltre, sono quindici anni che lavoro in questa scuola e i pagamenti sono sempre stati regolari oltre che continuativi tra un contratto e l’altro.
Dirigente: Certo, ma con i controlli che compiono incrociando i dati anche solo una minima incoerenza è sufficiente per bloccare l’erogazione degli emolumenti…Insomma: non si preoccupi!
Professore: Non mi devo preoccupare?
Dirigente: Vedrà che percepirà il prima possibile quanto le spetta. Non perderà un centesimo.
Professore: D’accordo, ma con quale spirito un insegnante affronta il suo impegno quotidiano con gli alunni se sa che sta lavorando gratis et amore dei?
Dirigente (sorridendo sardonicamente): Si faccia qualche giorno di malattia, se la cosa le procura fastidio!
Professore (la incenerisce con lo sguardo): Guardi signora che non sono stato educato a inscenare simili puzzonate! Nella mia famiglia è sempre passata l’informazione che con il lavoro non si scherza, che abbiamo una dignità e un decoro da difendere. Se in qualche remota regione di questa nazione schifosa ci sono dipendenti statali e non che sparano certificati medici compiacenti, io non sarò mai nel loro numero.
Dirigente (accortasi della terribile gaffe): Scherzavo! L’ho detto così per dire…Vedrà che presto le saranno pagati gli stipendi arretrati, mi occuperò personalmente di sollecitare ogni azione possibile.
Professore: Si è resa conto di cosa mi ha suggerito?
Dirigente: Era solo una battuta per stemperare la situazione.

Professore: Una battuta infelice! Lo ammetta. Meno male che con il prossimo anno scolastico sarete dotati di pieni poteri. Comincio a temere per l’incolumità di tanti insegnanti onesti che ancora vivono la sfida di starsene in classe piuttosto che inseguire la chimera di meritocrazie mafiose. Arrivederci!

giovedì 21 gennaio 2016

Per qualche tempo ho cercato di usare FB. Questo è accaduto dopo che un importante numero di 'amici' è sciamato da Blogger sul social più frequentato del mondo (almeno così sembra). Oggi cerco di fare ritorno. Preferisco la lentezza della scrittura e lo spazio per il pensiero alla disarmante velocità del postare compulsivo.
C'è un tempo per ogni cosa.