Umano frantume, del tempo sguardo
l’impietoso declinare, infitto
all’esser nato per la morte: dunque
lugubre ossessiva litania
intono (inesorabile scacco
m’accomuna ai disprezzati).
Troppo gracile mi desto dal sonno
(lo stare al mondo pretende forza)
per resister alle lusinghe:
con pretenzioso commiato osservo
la rovina dell’universo
cercando di non lasciarmi esistere.
sempre forte!
RispondiEliminabuona serata Michele pianetatempolibero
Trovo le tue poesie sempre belle, ma non mi permetto di commentarle, mi sembra da superbi.
RispondiEliminaMa stasera faccio un'eccezione, dicendo che aspetto sempre con ansia di leggerti.
Ciao e buona serata!
Lara
Un inno all' inesistenza dell' esistenza, forse?!?
RispondiEliminacome alla finestra...
RispondiEliminaCredo che Lara abbia ragione.....commentare le poesie che esprimono l'intimo di una persona è come giudicare quella persona...
RispondiEliminaMa è bello leggerti
un abbraccio Marta
Vieni a trovarmi su www.sospiridelcuore.blogspot.com
Notevole forza espressiva. E si sente dietro un grande bagaglio culturale.
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