sabato 18 giugno 2011

Un temporale

Piove a dirotto, fuori. Mentre penso al capovolgimento del mondo trascinato dall'acquazzone, rammento versi non miei. L'attimo consiste anche in questo: imseguire la musica di altri nel reboante frastuono, imparando il segreto delle modulazioni interiori da chi prima ha percorso il sentiero lasciando i suoi versi come segnavia al cammino.
Un aereo fischia nelle nuvole elettriche, nere di tempesta...quelle ali indomite e fragili...
deboli, sanno raccontare il senso del partire.
 
 
Traducendo Brecht
 
Un grande temporale
per tutto il pomeriggio si è attorcigliato
sui tetti prima di rompere in lampi, acqua.
Fissavo versi di cemento e di vetro
dov'erano grida e piaghe murate e membra
anche di me, cui sopravvivo. Con cautela, guardando
ora i tegoli battagliati ora la pagina secca,
ascoltavo morire
la parola d'un poeta o mutarsi
in altra, non per noi più, voce. Gli oppressi
sono oppressi e tranquilli, gli oppressori tranquilli
parlano nei telefoni, l'odio è cortese, io stesso
credo di non sapere più di chi è la colpa.
 
Scrivi mi dico, odia
chi con dolcezza guida al niente
gli uomini e le donne che con te si accompagnano
e credono di non sapere. Fra quelli dei nemici
scrivi anche il tuo nome. Il temporale
è sparito con enfasi. La natura
per imitare le battaglie è troppo debole. La poesia
non muta nulla. Nulla è sicuro, ma scrivi.
 
Franco Fortini

4 commenti:

  1. "quelle ali indomite e fragili...
    deboli, sanno raccontare il senso del partire".
    Qui , in questa frase trovo l'essenza del tuo camminare e riflettere tra i pensieri, guardare fuori e dentro di te, dopo il temporale. Anch'io dopo eventi naturali come un temporale cerco metafore per dare un senso alle cose della vita, nel tuo post trovo molte similitudini che mi appartengono e che riesco solo nel blog a rendere vive e manifeste. In fondo siamo tutti esseri che appartengono ad un grande viaggio...a volte i nostri passi rallentano, sono come piccole e nascoste ali, altre volte si fermano e si posano sopra un'altura per riprendere fiato e talvolta invece quegli stessi piedi tirano fuori quelle minuscole ali e volano senza più paura di cadere. Un pò come quell'aereo che fischia nelle nuvole elettriche, in fondo siamo noi...
    "La poesia non muta nulla. Nulla è sicuro, ma scrivi!",
    bellissimi questi versi, li mediterò dentro di me!
    Buona giornata, ciao!

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  2. Ciao Massimo. Fa piacere anche a me conoscerti. Grazie del tuo commento. Purtroppo, con mio grande rammarico, ultimamente riesco a fotografare soltanto con il cellulare. E la qualità è davvero scarsa. Spero di poter acquistare presto la macchina dei miei sogni...
    Sai che non siamo lontani, mi sa. Se ti piacciono questi posti, magari possono essere meta di una gita domenicale...
    A presto
    Cinzia
    lacollinadibetulle.blogspot.com

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  3. Sono lieta di fare la tua conoscenza. Complimenti per il blog! Le tue parole fanno riflettere sul significato profondo del percorso umano di ciascun individuo. Continua a scrivere .....l'esistenza umana purtroppo termina, i pensieri e le riflessioni invece si perpetuano. Salve, a presto Chry!

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