venerdì 1 luglio 2011

Mattino


S’ingarbugliano nell’immoto indugio
fatti e parole: nell’attesa vuota
improvvise schioccano le vedette
del cuore: stemperano le balbuzie
nel fulgido baleno.

Punge il turchese nell’algido cielo
mentr’io rincorro diafani fantasmi
nel frizzante mattino. Il cantare
modulato permane sopra neumi
di diuturna assenza.


7 commenti:

  1. Mi posso anche sbagliare, lo ammetto, ma questi versi traspirano e respirano di trafitture luziane intrecciate con un poco di improvvisi ungarettiani. Suadente, comunque.

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  2. Non so dirti aggettivi che finiscono in ate o ure o iani...ma mi piace tantissimo...un tono sopra tutto anche se breve. Grazie Prof. buona domenica.

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  3. Ciao Massimo, è sempre un piacere leggerti.
    Buon sabato!
    Lara

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  4. Cultura vissuta per esprimere sentimenti puri.

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  5. Una bella poesia,che esprime sentimenti profondi.

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  6. Quando l'attesa si tramuta in assenza c'è un velo di malinconia che avvolge il mattino.
    Un abbraccio

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