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Perché non si trovano i libri dei
poeti?
Perché non fanno mercato, come si
dice,
e nelle enormi librerie catene di
smontaggio
danno bella mostra quelli dei
premiati e vinti.
Se poi li cerchi, le commesse,
paludate grazie,
ti guardan storto, quasi fossi cariatide
e telamone,
stanco di sgobbare templi che
ormai pochi
osano percorrere, perché il
silenzio uccide,
se non sei avvezzo all'oracolo che
berciando
spasima umane contorsioni
d’infinito.
E ancora. Se qualcuno scopre che
li leggi, i poeti,
fa la bocca storta quando mancano
topten
e cose varie, promozioni per
l’estate,
ugge modaiole, il nume del
momento
e allora, già lo sai: ubi
maior, minor cessat!
Sono troppo bambini, i poeti, lo
capisci?
Ancora stupiscono per le
burrasche interiori,
anche se l’industria stride nelle
orecchie
metallo e fuoco, e gli accordi
delle sensazioni
ricercano armonie vive nelle
lingue morte.
E allora? Lo share non fa
poesia! Impariamolo.
Questo è un mondo che ti
massacra, un mondo
Tritacarne che impasta ignavi d’ogni
specie
e t’insacca nel cervello quel che
devi sapere,
poco, infarcendolo d’illusioni e
roba varia.
Il libri dei poeti…forse paglia,
carta straccia.
Per non parlar
dei libri dei filosofi, quelli
che tutti citano, ma che nessuno
legge
poiché postulano lo smazzarsi
delle mente,
ma questa è un’altra storia.
Senza offesa, gente!
Giuste considerazioni!
RispondiEliminaSaluti a presto.
Molto bello il movimento di questa danza, fra dolore taciuto e mascherato d'ironico linguaggio.
RispondiEliminaGrazie.
rosaturca