la
zavorra del fango
misura
dell’esser-ci
liquidato
il riscatto
sprofondo
nel
bagliore algido
del
tramonto
dico
ci sono, ora
nel
forse approssimato,
l’abbraccio
che scioglie
la
densità del presente,
forgia
la chiave
del
sancta sanctorum
Meravigliosa! Posso condividerla sul mio profilo di FB? Ciao
RispondiEliminaCiao Massimo, ti prendo al volo e dopo vado a leggermi gli altri post. I versi mi piacciono molto anche se il titolo mi fa pensare al "ricordati che devi morire". Normalmente poi io aggiungo "il più tardi possibile". Un cordialissimo saluto.
RispondiEliminaVersi che condensano la tensione dell'anima verso l' Assoluto?
RispondiEliminaBellissima. Buona serata.
RispondiEliminaAntonella
molto bella!
RispondiEliminaciao
Altre terzine di quella che é ormai una tua personale, plastica "humana comoedia". Che mi sono affrettato a condividere.
RispondiEliminaSi spenge dalla luce un sole stufo di domani un altr'oggi
RispondiEliminaTi mando a tara ignuda solitudine che faccia da compagna a qualche altra