lunedì 4 marzo 2013

Fenomenologia del blogger solitario

E' da settimane che non aggiorno il mio blog. Ne sono consapevole. Ho cominciato leggendo sempre meno i blog degli altri. Quelli di quanti se non li leggi tu per primo, loro non ti leggono affatto. E su questa faccenda mi sono messo a pensare. Quali relazioni saranno mai, da un punto di vista umano, quelle che sono tornate ad osservare l'antico adagio del do ut des?
Mi sono già fermato, ma la qualità delle relazioni che si intrecciano sul web è un interessante campo d'indagine. Dunque tranquilli, probabili lettori: non giudicherò nessuno a causa del personale modo di abitare la rete. Quello che mi interessa è capire le dinamiche che regolano quest'ingente massa di byte che si muove quotidianamente e il resto a dopo.

Per come ho impostato il titolo, quella che segue potrebbe apparire come una dotta disamina clinica. Niente affatto! Se di patologia saremo costretti a trattare, sarà dopo una lunga ed accurata, senza dimenticare gli inciampi fisiologici, quelli che rendono interessante ogni possibile discernimento.

Chi vivrà (spiritualmente parlando), vedrà!

15 commenti:

  1. Ciao Massimo, i tuoi campi d'indagine sono sempre interessanti e ricchi di variabili che nel web sono più difficili da individuare rispetto a quelle che si vivono e si capiscono attraverso il contatto diretto; internet è una fonte inesauribile di informazioni che strema il cervello e a volte, almeno per quanto riguarda me, ha bisogno di sospendere il pensiero non commentando, senza lasciare traccia ma rimanendo attento a ciò che gli altri scrivono, quindi, non conoscendosi bene e non riuscendo umanamente ad interpretare il silenzio, il do ut des rimane il mezzo più facile per comunicare che può essere superato solo col tempo che svela naturalmente, l'indole e le intenzioni di coloro con cui stiamo in contatto, permettendoci di creare relazioni che vanno oltre!
    Buona giornata!

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  2. ciao massimo e' normale !
    prima leggi tutto, poi di meno, poi diventi piu' selettivo, poi sei un po stanco, poi ti stufi, poi capisci che sei circondato da un sacco di gente che non te frega molto, poi capisci che anche tu non freghi molto a chi ti leggi, poi ti ristufi, poi valuti se uscirne, poi pensi chi me lo fa fare aggiorno di tanto in tanto, insomma alla fine fai come meglio credi! L'importante che quello che decidi vada bene a te no al web, quello cazzi loro non tuoi. Chi vuole ti legge chi non vuole cazzi suoi e viceversa! Buona giornata

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  3. Il raccontarsi suppone orecchie che se lo raccontino a farlo intero, io credo; il resto quel giocare che abita, speculandosi una presenza, le teste; che non sia sempre vento e che sia il vuoto

    Saluto

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  4. Io ci passo dal tuo blog e leggo spesso ciò che scrivi.
    Anche commento, a volte, pur avendo l'impressione di parlare nel vuoto.
    Non è per quanto mi riguarda il "do ut des" ma penso che almeno un cenno di riscontro aiuterebbe, forse...

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  5. Caro Massimo, in quanto tuo Amico mi sono sentito di commentare questo tuo 'sfogo'! Mi sono permesso di chiamarlo sfogo, questo tuo post' la fenomenologia del blogger solitario' perche' volevo condividere con te questo tuo disagio del mondo virtuale! Purtroppo non abbiamo avuto l'opportunita' di continuare con il ns. ultimo discorso, comunque a breve sai che ritorno e quindi ci divertiremo a finire di parlare di quel mio sogno: riportare un certo tipo di cultura in mezzo alla gente reale e non virtuale! Anch'io sono stufo di social networks , dei club poetici e del virtuale in genere, ma mi rendo conto che il mondo virtuale sta divendando il mondo reale per troppe persone ed io , come tanti, sono diventato un web dependente! Comprendo benisssimo la tua frustazione e ti lascio con una domanda che ho gia' lasciato ad un amico, virtuale, ma perche' scrivi il tuo blog? Visto che lui non mi ha ancora risposto presumoso che di averlo proprio spiazzato! A presto mio caro Massimo, a quando avro' il piacere di commentare in persona le tue opere come si faceva nei tempi dei grandi poeti...quando il web era soltanto una ragnatela! Con affetto e stima ..tuo Roberto!

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  6. A mio modesto parere, anche sul web, si riproduce a livello soggettivo, quello che accade nella vita reale. Io, che sono ben cosciente di essere un solitario, un' orso' insomma, per intenderci, non mi preoccupo più di tanto. Scrivo, se mi va di scrivere, se qualcuno legge ne son ben contento, non mi avvilisco, se chi mi legge non lascia commenti. Qualcuno ha detto, che scrivo per me stesso: come dargli torto.
    Tu, comunque continua a scrivere, se posso permettermi un consiglio.

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    1. Caro poeta, seguirò il tuo consiglio. Sento la giusta sincerità nelle tue parole.

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    2. Caro poeta, seguirò il tuo consiglio. Sento la giusta sincerità nelle tue parole.

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  7. Mi sono sempre chiesta come funziona veramente questo mondo blogger, ci sono blog insulsi che viaggiano con centinaia di lettori fissi e commenti a decine e decine. Se veramente questi si basano sul do ut des vuol dire che passano la giornata a visitare gli amichetti??! Quindi non serve scrivere cose intelligenti o/ e interessanti ma avere il tempo e la voglia di fare pubbliche relazioni? Mah!
    Io mi baso sulla sensazione e un blog mi deve trasmettere qualcosa. Pochi fronzoli, niente musichette insulse, farfalline o peggio fatine, voglio cose vere e vitali!
    Ciao

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    1. Grazie per la comprensione intelligente. Da parte mia sono convinto che la rete debba far girare idee, pensieri, emozioni...insomma: quanto di più umano e costruttivo.

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  8. Sai com'é per me più o meno? Come il titolo di quella vecchia canzone: "Que serà, serà..."!

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  9. ognuno segue le strade del web scrivendo, leggendo ed anche spegnendo il computer....sentiti libero e non preoccuparti.

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  10. La stanchezza personale alla fine traspare: se sai scrivere e sei onesto dalle righe che lasci vien fuori una sufficiente dose di te. E tu sei colto e solitario, poco propenso ad allegre e modaiole comitive. E' naturale che la dinamica del tuo blog e del tuo abitarci dentro sia questa.
    Scrivi per pochi intimi, che t'importa? Scrivi con coscienza e intelletto e fallo in primis per te stesso, la blogosfera senza quelli come noi è inguardabile oltre che illegibile.

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    1. Hai colto nel segno. Questi sono anni, per me, dove sento sempre più forte il richiamo al silenzio e alla meditazione. Credo di non essere solo e in buona compagnia.

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    2. Hai colto nel segno. Questi sono anni, per me, dove sento sempre più forte il richiamo al silenzio e alla meditazione. Credo di non essere solo e in buona compagnia.

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