Sistemare i libri. Un delirio, quando ti rendi conto di averne acquistati veramente tanti e troppe volte senza un preciso criterio. Ma esiste un criterio nell'economia dell’acquisto dei libri e della lettura? Per quanto posso affermare, di piani di acquisto e di progetti di lettura ne ho stesi tanti nel corso della mia vita e nemmeno uno sono riuscito a rispettarlo. Parto sempre con un grande entusiasmo lasciandomi trascinare dall’euforia della scoperta e poco dopo mi perdo cedendo a facili innamoramenti provocati da articoli, pubblicità e quanto altro di opportuno per stimolare la curiosità e invogliare alla spesa. Qualcuno ha detto che soffermarsi sulle letture di uno scrittore sarebbe come osservare un cuoco quando mangia, anche se sono molto d’accordo con questa affermazione. Alcuni cuochi sono stati trasformati in autentiche star del piccolo schermo e immaginarli impegnati a rimpinzarsi con quanto capita loro a tiro non risponde al brand che si sono cuciti addosso. Devo confessare di non sopportarli troppo e come loro tutti quegli scrittori che si aggrappano troppo all'immagine che si sono creati trasformandosi in tuttologi impenitenti oltre che onnipresenti e perfettamente vestiti. Così come non mi troverei a mio agio in una cucina tirata a lucido e asettica quanto una sala operatoria, allo stesso modo non amo le biblioteche patinate dove nemmeno un volume risulta fuori posto e sono esclusivamente presenti edizioni prestigiose e rare. La biblioteca è un luogo privato, una dimensione altra rispetto al mondo. In questo bardo cartaceo si deve poter sperimentare la sospensione e l'apertura su mondi infiniti pullulano milioni di vite. Dentro queste coordinate spazio-temporali la polvere che assale i volumi si trasforma nel supporto ideale per la scrittura di emozioni che altrimenti rischierebbero di rimanere impigliate nel banale della quotidianità.
Libri. Ecco da dove sono partito. Una biblioteca, come sicuro lido di approdo. Come costruirla? Come riordinarla?
Con i soliti buoni propositi. Li stessi che si pone lo scrittore quando tenta di seguire un progetto senza la pretesa di compilarlo perché è già una vittoria gettare in avanti le nostre umili aspettative.
I tuttologi danno fastidio anche a me. La biblioteca propria è come un santuario privato che ognuno deve organizzare secondo il suo sentire del momento.
RispondiEliminaAnche se in terribile ritardo, Rispondo che hai ragione...Riprendo dopo mesi il mio blog! Buone Feste.
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