mercoledì 11 dicembre 2013

Le meteore 2

Tutto comincia con un libro. Ancora?
            Mi fermo un attimo. L’espediente del manoscritto è letterariamente consunto! Non quello del libro. Un’entità fisica, forse meno instabile di un manoscritto o di un file. Una presenza muta, quando lasciata a riposare su uno scaffale della libreria affinché il tempo gli si posi addosso sotto forma di polvere. Una oggetto da tenere tra le mani, da sfogliare, stropicciare, gualcire, sottolineare, strappare…un oggetto che muta col passare del tempo con quelle sue pagine che ingialliscono e si macchiano, che s’imbevono d’umidità, che le tarme forano scavando intrecci di gallerie talvolta migliori, nella loro complessità, degli intrecci narrativi che la sapienza dell’autore è stata in grado di andare ad intessere.
            Prendo in mano un libro. Un libro che per giorni e giorni ho cercato nella mia biblioteca. Un libro che ho letto più di vent’anni fa, ma del quale rammento ampi sprazzi sotto forma di suggestioni, nella parvenza di emozioni impresse sulla carta. Un libro che ha segnato il mio immaginario.

            Un libro che ne tirò altri dello stesso scrittore, capita, un po’ come con i dolci proibiti o i bicchieri di buon vino, le amorose avventure.

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