Malesco, via Minazzoli (foto Massimo Caccia) |
Quante volte ho calpestato i selciati
delle vie di Malesco? Dovrei fare il conto degli anni da quando passo le mie
vacanze in questo comune della valle Vigezzo. L’estate che verrà sarà la
quinta, se i conti che faccio a mente non mi tradiscono. Cinque anni di vita
non sono per niente pochi. Mezzo lustro, come qualcuno potrebbe affermare.
Mezzo lustro o cos’altro, cinque anni
sono un bel pezzo di vita e nel loro arco temporale di cose ne possono accadere
veramente tante. Troppe, per coloro che hanno uno stomaco delicato per digerire
senz’affanno gli scorni di un’esistenza. Il mio non lo riconosco più.
Ultimamente mi rende laboriosa ogni digestione. Sembra che il metabolismo del
mio organismo sia improvvisamente mutato e non solo in materia di cibo, quello
che si ingurgita senza alcuna educazione. Un altro procedimento chimico s’è
messo a fare i capricci: l’alambicco degli stimoli spirituali. Un cambiamento
strano, se lo osservo con attenzione. Un equilibrio che mi sospinge verso una
riluttanza nei confronti del genere umano senza precedenti. Oddio, orso lo sono
sempre stato, ma non orso orco, come oggi bonariamente pare. Sapevo del gatto
lupesco, ma non ancora dell’orso orchesco!
Ero lungo le vie di Malesco (rima non
voluta!), tra le case antiche del centro, quelle che i vigezzini hanno
costruito con il denaro guadagnato all’estero spazzando camini o prodigandosi
in professioni più nobili. Un sapore forte del tempo si gusta respirando a
pieni polmoni l’aria del posto. Le solite vie, potrei obiettare. Sarà, ma non
sono un abitudinario. La routine, anche quando applicata al tempo libero, non
funziona nel mio caso. Non esco ad orari fissi, nemmeno per regolare il cane
nelle sue necessità. Sono fantasioso anche in questo. Fantasioso e
approssimativo.
Le vie, devo tornarci ancora, se
desidero fare il conto dei giorni che ho vissuto qui. Lo voglio fare per
sentirmi vicino a quanto scritto da Paul Auster in “Diario d’inverno”, dove
ha fatto il computo dei giorni che ha vissuto in tutti i luoghi dove ha abitato
durante i suoi sessantaquattro anni di vita. So bene che per il mio problema i
dati mutano. Vorrei sapere quante volte ho percorso le strade di un luogo in
particolare e questo cambia non poco. La tesi che tento di dimostrare è
differente poiché il cammino, per me, implica il pellegrinaggio della ricerca,
non la staticità dell’abitare con il conseguente ritorno dell’abitudine.
Se calcolo due mesi pieni per estate,
ovvero sessanta giorni commerciali (che brutto pensare sempre al
mercanteggio!), altrettante Pasque e Natali, ne esce questa operazioni a dire
il vero poco problematica: 60+5+15X5=400. Quattrocento giorni. Quattrocento
passeggiate per le strade di Malesco e non solo, dato che dovrei unire le
quotidiane puntate in centro a Santa Maria Maggiore per l’aperitivo, le discese
a Domodossola e altre scarpinate (alpe Blitz, Cascine in Val Loana etc…).
Calcolare i chilometri mi risulterebbe maggiormente difficile dato che non sono
solito misurare le distanze. Ma i passi? Questo risulterebbe interessante e
sarebbe sufficiente un normalissimo contapassi.
Bene! E adesso?
Adesso posso solo affermare che,
malgrado la frequentazione di strade e piazze, ogni passo è sempre differente,
grazie al cielo. L’orso orchesco non ha ancora smarrito le sue capacità
mimetiche, dato che sfugge ad ogni forma di adattamento intellettuale.
Penso anche i luoghi abbiano buona memoria e disegno di colui che li segna portandosi quell'essere solo che passa e che gli si lascia, li distingue
RispondiEliminaUn saluto
Un approccio per me inusuale alle vie della memoria, quella memoria che sempre più in recenti letture rinvengo oggetto di convincenti scritti.
RispondiEliminaSono belle passeggiate e molte volte si possono anche scoprire cose nuove.
RispondiEliminaSaluti a presto.
Le vie di Malesco e della Val Vigezzo sono abituali anche a me, ma è bello percorrerle come se fosse sempre la prima volta...credo che, a saperli vedere, ogni luogo e ogni via ci propongono ad ogni passaggio spunti nuovi.
RispondiEliminaCiao, buona settimana.
Antonella
Complimenti. Belle vacanze!
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