Un
cielo di rami brulli
il
cemento dell’ipocrisia
per
un marzo che spinge
verso
una bugiarda stagione
in ere passate la primavera
era forza d’amore
leggerezza di fanciulle
E’
tempo di versare vino
nuovo
in otri vecchi
sembrano
dire in troppi
poi
bestemmiano allo spreco
dopo giunsero i barbari
l’amore perì nella violenza
e le fanciulle scomparvero
La
terra avvampa di veleno
e
ingordigia, per la fretta
ho
giocato male le carte
dissipato
gli ori preziosi
le fanciulle si son fatte
donne controvoglia
hanno ceduto all’amore
Fracasserò
chiunque verrà
a
dirmi che alla primavera
quest’anno
infelice
non
seguirà l’estate
le fanciulle torneranno,
forse,nel caldo accenderanno
passioni sui sassi del fiume
Gli
ipocriti, senza saperlo,
scriveranno
sul cemento
la
censura sotto un cielo
di
rami brulli di passione
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