Una
sera di sempre
quelle
scordate di noia
con
le solite baracche
per
non dare sospetto.
Vedo
persone agitarsi
nell’abitudine
ombrosa
di
stelle pendenti (dentro,
al bancone un cinese indaffarato
asciuga bicchieri fumanti vapore).
La
grammatica del consueto
ha
pagine sciupate di nulla,
(il
peso d’una ignobile sciatteria)
sarà
per questo scandalo,
abominio
della desolazione,
che
ancora non ho a memoria
le
equazioni interiori (codificare
costa tempo e la conta occorre).
Lo
ammetto: la scaltrezza
dell’essere
sfuma nel torpore
di
qualche birra gelata.
Gli
altri sono ancora in piedi
(da parte mia attendo).
Questa
è una sera di sempre
di
quelle scordate di noia.
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