giovedì 8 marzo 2012

Donne che avete intelletto d'amore...

Immagine dal Web


Mi trovo in difficoltà e non è un paradosso. Oggi è un giorno che dovrebbe ricordare un avvenimento importante, speciale, eppure...quanta banalità! No. Non voglio fare il saccente di turno, quello che si vuole sempre distinguere dal coro. 
Lo ripeto, mi trovo in seria difficoltà. Non oso scrivere versi inutili, dato che anche ora, dopo la prova della scrittura non vengono affatto e rischierei di ricorrere all'artificio (ingegnoso) del trobar clus, rinunciando alla sua bellezza, alla profondità dell'amour de lòng, all'astrazione metafisica, ma anche alla corporeità sublime che solo i poeti alti sanno cantare senza cadere nella sconvenienza.

Scelgo un verso solo, e di Dante. Non a caso ricorro al Fedele d'Amore. Un verso che mi ha sempre intrigato, dato che parla di intelligenza e di riflesso, di ragione. Per comprendere dobbiamo abbandonare ogni lettura scolastica o riduttiva di quanto intendiamo per intelletto.
Cominciamo con il conferire all'intelletto l'idea di sapienza, di gusto profondo della vita, di amore per l'esistenza. Proseguiamo attingendo al latino, origine etimologica del vocabolo intelletto.
La radice è da intellectus, a sua volta dedotto dal verbo intelligere, intus legere, ovvero: leggere dentro, leggere da dentro. Giusto accennare all'umana facoltà di elaborare pensieri, ma il leggere dentro (diverso dal leggere da dentro), avvicina all'idea di leggere nell'essenzialità, indicando la capacità di cogliere l'essenziale, dunque, l'essenza delle cose: l'essere oltre l'ente (perdono).

Allora? La donna è la creatura che riesce a leggere dentro cogliendo l'essenza delle cose ovvero, quello che realmente conta. Insomma: la donna come genere in grado di vivere la praticità dell'esistenza in tutta la sua gettatezza. 
Avere intelletto d'amore, dunque, è il saper conferire all'amore quello spessore umano che solo da dentro prende forma attraverso un'esperienza profonda e cosciente, sublimata nella libertà del darsi. Le donne, nella consapevolezza della loro condizione femminile sanno essere questo. Sanno dare significato all'amore come forza, energia dirompente di vita pur rimanendo con i piedi per terra.

Mi fermo. Lascio il "da dentro" ad un'altra occasione accennando solamente al fatto che l'interiorità, la spiritualità, da dentro, vivificano il fuori, quando maturate nel divenire della ricerca.

Per finire e come augurio (per pensare).
Amara come la morte, la donna (Ecclesiaste/Qoèlet)? Certo, perché mi sbatte in faccia ciò che non sono ricordandomi la morte della superficialità e delle contraddizioni.

Perché fu una donna la prima ad incontrare il Risorto?

Perché la Donna è tolta dalla costola dell'Uomo e non viene plasmata con terra e sputo come l'Adam?

Donne che avete intelletto, appunto, riscoprite la vostra dignità pretendendo uomini sempre meno stupidi e consapevoli del cammino ancora da fare ed insieme!

14 commenti:

  1. ciao Massimo
    complimenti! un bellissimo post
    che fa riflettere
    Non le solite stupidaggini che ho letto in giro Non mi atteggio per "il solito sacerdote fuori dal coro" lungi da me.
    Lascerei in pace le mimose e ne apprezerei il loro profumo.
    Buona serata
    Michele

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    1. Bello! Lasciare in pace le mimose per apprezzarne il profumo. Un invito alla sensualità.
      Grazie della visita!
      Buona serata a te.
      Massimo

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  2. Le donne sono state sempre importanti nella storia dell'umanità e soprattutto rispettarle sempre.

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    1. Il rispetto nasce dal riconoscimento dell'altrui dignità.

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  3. hai scelto un bel modo di parlare di donne; il loro protagonismo nella letteratura è sempre vivo, speriamo di conquistarlo insieme anche nella società.

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    1. Caro Cirano, mi ricordi il posto che le donne dovrebbero occupare nella vita e nella società. Purtroppo esistono ancora sperequazioni indegne.
      Buona serata.
      Massimo

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  4. Ciao Massimo, non avevo dubbi che tu avresti trovato un modo completamente diverso dai soliti per fare gli auguri alle donne. Io, più banalmente, mi sono limitato ad inserire un gadget nel mio blog per gli auguri a mia moglie. Ma non tutti possiamo essere poeti.
    Certo che il titolo da te scelto mi ha ricordato gli anni di scuola, quando la professoressa di italiano ci obbligava ad inparare Dante a memoria invece di spiegarne i contenuti. Una trentina di "post" (lol) della Divina Commedia, da "In mezzo del cammin di nostra vita...." sino alla parola "stelle" con la quale terminano l'Inferno, il Purgatorio ed il Paradiso.
    Un caro saluto a te ed un augurio a tutte le donne.

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    1. Grazie Elio! Purtroppo la scuola (è un insegnante che parla) non rende giustizia al tesoro immenso delle umane lettere. Troppe frettolose catalogazioni, definizioni, raggruppamenti etc...Spiegare costa impegno e l'impegno si deve costruire su un approfondimento continuo.
      Un saluto a te e buona serata.
      Massimo

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  5. Ciao Massimo tu sei un bell'esempio dell'uomo che la donna dovrebbe pretendere, io ti ringrazio non solo per gli auguri ma anche per aver colto perfettamente il senso reale della mia indagine etimologica che era volutamente mascherata! Sei uno che riesce ad andare oltre!
    Buona serata!

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  6. Ubi maior, minor cessat. Scappo. Qui siamo au altri mondi. Se poi penso, alla farfallina di Belen, come cado in basso....

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  7. Ho fatto gli auguri solo ad una signora novantenne, una donna piena di dignità, intelligenza, grazia. ha vissuto due guerre, l'amore ed una figlia con un tedesco, il matrimonio con un ubriacone,un esempio di coraggio e forza interiore.
    Mi ha abbracciato e mi ha risposto che anche lei mi fa gli auguri molto volentieri..senza mimose, senza tante parole, solo con uno sguardo al nostro valore di donne.
    bravo Massimo!

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  8. Molto bello e delicato il tuo commento. Vedo che siamo sulla stessa linea d'onda.

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