sabato 11 gennaio 2020

Fu sera e fu mattina...


Fu sera e fu mattina, si può leggere
Nel mito antico e nel tempo scandito,
nel solco d’un giorno qualunque speso.
Che cosa sono adesso qui, spalmato
Nell’attesa che transiti il banale,
che sfoghi il temporale nell’elettrico
tripudio quando il tempo degli abbracci
smorza l’ansia dell’essere all’altezza?
Questo cielo strangolato dai pappi,
manna pagana, pegno delle Erinni
m’invita all’adunanza dell’occaso.
Fermo, m’impongo! Sono ancora poche
le rondini che venerano guglie
e campanili: devo fare memoria
di come sanno trovare l’indizio
per non smarrire la strada di casa.

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