Quanta stranezza in questa
primavera
che ancora gusta d’inverno in
quei volti
cupi di morte inflitta per
condanna
d’un sistema corrotto. Tempus
fugit,
suono su temi bruni d’abbandono
nel controcanto della sera molle
mentre discendo gironi gremiti
da disperati ignari del naufragio.
Sono andato nel bosco, ieri,
senza
troppo pretendere al solo vivere
e cosa rubo alla saggezza
d’essere
quando del poco midollo lasciato
non riesco suggere neanche il
sentore?
Sono rimasto sul ciglio del
tartaro,
fermo a guardare, tralcio nel
tormento,
coloro affranti d’emaciata
attesa.
E’ che io non son fatto per la
guerra
richiamato dai molti immiseriti
che già contestano per la dignità
persa a modico prezzo nel baratto
d’idee ormai fiaccate dal
conflitto.
Alle vedove non son più conformi
quei peana intessuti da tiranni
loschi, gonfi di boria e
indifferenza.
Provo a scrivere qualche rima
sparsa
sgrattando cancrizzati sentimenti
per meglio mordere umori glassati,
anche se queste timide parole,
ancora prima di staccarsi libere
dalla penna, già sanno di poetico
aborto: quando torneranno i
giorni
buoni per trafficare umane
lettere?
Bella quest' ode, che pure ha sversamenti da requiem. Capisco, l' amarezza dei tempi è densa, ma sporgersi sui ciglio del tartaro, quando tutti fanno pazzie per l' igiene dentale, oltrecortina....
RispondiEliminaScherzo, Massimo e ti chiedo scusa.
Bella, davvero!
Scherzare è sempre lecito: procura buon umore!
EliminaBuona notte
Versi splendidi e purtroppo attuali e temo senza una breve scadenza.
RispondiEliminaBuona serata
Più che un'ode, un poema! Ma Lucrezio insegna (e tu dimostri) che anche "patriai tempore iniquo" si riesce a scrivere, e come!
RispondiEliminaBuona serata
Provo a scrivere qualche rima sparsa
RispondiEliminasgrattando cancrizzati sentimenti
per meglio mordere umori glassati,
anche se queste timide parole.....
Ecco come i suoni diano la reale sensazione ed il brivido del graffio... bravo bravissimo.
Una buona giornata
gingi
"Quanta stranezza in questa primavera"
RispondiEliminaEd è già tutto qui, nello straniamento del tempo che ha straniato anche noi.
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RispondiEliminaRispecchia la situazione attuale.
RispondiEliminabello quello che scrivi, fallo ancora e ancora!
RispondiEliminaNon sono, invero, tempi da Arcadia, questi!
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