Zarmina's grave (fonte The New York Times) |
In Afghanisthan, una donna di nome Zarmina viene uccisa dai famigliari perché scoperta a scrivere poesie. Che razza di mondo e che fastidio di religioni, dove la morte è inflitta per legge a chi, invece, vive la fede nella Vita.
Per chi volesse approfondire, rimando ad un post pubblicato oggi sul blog Poesia di Luigia Sorrentino.
Da parte mia, riflettendo, lascio quest'intreccio di versi, ricordando, assieme a Zarmina, tutti i poeti uccisi.
Uccidere un poeta, perché? Forse
perché dice il mistero della
notte,
il segreto taciuto della sera,
la bianca luce dell’aurora.
Per alcuni sarebbe nulla, questo,
per i soliti stolti – a voler
dire
poco – l’immane bestemmia rivolta
a un idolo muto di morte.
Così passano e vanno i giorni
tristi
di vite clandestine per se
stesse,
mormorate negli attimi rubati
all’ingiustizia del dolore.
Zarmina, donna d’un crudele oriente,
laddove ancora s’uccide il
diverso,
colei che vive per l’stante
magico
dandosi al pudore del canto.
Non è più tempo di favole, ora,
ma le stelle trapuntano il tuo
nome
e brillano di quell’amore a te
negato dai legami di sangue.
Io posso solo sussurrare il tuo
ricordo, sognare un mondo
migliore
e beatamente illudermi che l’uomo
possa esser meno animale.
Tremenda la morte di chiunque, ma per la poesia, è pazzia.
RispondiEliminaMolti poeti e scrittori sono stati perseguitati nei secoli per le loro idee, ma purtroppo ancora una volta il passato non ci ha insegnato nulla.
RispondiEliminaUccidono i poeti come una volta mandavano al rogo le presunte streghe.
RispondiEliminaÈ orrenda questa storia! Orrenda, non ho altre parole. Uccisa dalla sua famiglia poi, come è possibile tanta ignoranza e assenza assoluta di emozioni?! Chissà se si riuscirà mai a rendere tutto il mondo più pacifico e rispettoso?
RispondiEliminaCapisco, ma nei paesi, dilaniati dalla guerra, deturpati dallo stato di povertà, probabilmente l' attività poetica, viene considerata forse alla stregua di un'attività ludica, che sottrae tempo ed energia all' attività del lavoro e del sostentamento, se oltretutto questa viene praticata da un donna in mondo in mano all' islam più radicale.
RispondiEliminaCiao e buona poesia
Ciao Massimo, purtroppo certi regimi, anche attraverso le famiglie, cercano di abbattere la cultura che potrebbe risvegliare le coscienze. E' più facile governare su gente ignorante che su degli eruditi e per fortuna che c'è sempre qualcuno che si ribella anche a costo della vita. Un pensiero a Zarminz ed un caro saluto a te.
RispondiEliminaL'ignoranza e non so neppure se é parola sufficiente, é davvero una brutta bestia
RispondiEliminaZarmina ti ringrazierà per i tuoi versi sommessi e commoventi...
RispondiEliminaDa non crederci. Uno legge questa notizia e si dice che no, non è possibile. Eppure lo è laggiù. E grazie a te per i bei versi.
RispondiEliminaUccidere il poeta, perché? Forse perché il poeta dice la verità con le metafore e queste sono come i codici, vanno interpretati e dove regna l'ignoranza si uccide per il non sapere.
RispondiEliminaInconcepibile!
Speriamo che prima o poi l'uomo diventi meno animale.
Buona settimana, Massimo.
Nadia