mercoledì 30 maggio 2012

Una sola moltitudine


Fernando Pessoa (immagine da Wikipedia)

Fu Bernardo Soares, Alvaro de Campos, prima
fu mastro Caiero, dopo i due Reis e i Search
in ricerca di sé e chi sono. Ancora: Teira, Mora,
di nuovo Pessoa, colui della pioggia obliqua,
la chuva stilla del cuore, in seguito i molti sperduti
in quel di Lisbona: ricordo il mondo prono
sull’oceano furia antica col maschio Tago
che scuro penetra profondo il tepore del mare
fecondo di embrionale pneuma, brodo, passione.
Poeta trafitto, Fernando, il bicchiere gelato
tra le mani, un  mazzo di lettere giocate
su promessa scommessa d’amore nel turbine
sinuoso e femmina del Fado cantilenato su nenie.
Bramata sfortunata Ofelia, corteggiata tentazione
in lunghi tramonti di sangue, spremi inchiostro
per carte essiccate nel cimitero di bauli e schedari.
I molti s’annullano nei diversi e vociano
vita non morte agli io/legione garruli d’attesa,
muto demone per inquieto dolce stormire
della burrasca estrema che smorza nel fuoco.
Bussano. “Avanti!” sussurra il vegliardo sapiente.
“Entrate, qui attorno c’è dio per tutti!”



9 commenti:

  1. Dio c'è per tutti, ma non tutti lo sanno o lo vogliono!!!
    Un saluto

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  2. un omaggio ad un grande poeta, una grande personalità anche se amava cambiare nome, quasi persona....sempre alla ricerca della sua identità, del suo infinito essere!!

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  3. Grande poeta! Io abito a 60 km dall'epicentro e anche stasera continuano le scosse.
    Saluti a presto.

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  4. Grazie per la tua solidarietà; buon fine settimana anche a te.

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  5. Tu voli alto caro Massimo e te lo puoi permettere, già il titolo si eleva a preludio di ciò che si leggerà; una poesia che, assolutamente secondo me(libera interpretazione), appartiene al non detto di un autore che non è facile da cogliere; sembra che ci sia un incontro in cui il poeta (tu) diventa Pessoa e Pessoa diventa il poeta, voli alto e concludi con un'apoteosi di bellezza: "I molti s’annullano nei diversi e vociano
    vita non morte agli io/legione garruli d’attesa,
    muto demone per inquieto dolce stormire
    della burrasca estrema che smorza nel fuoco.
    Bussano. “Avanti!” sussurra il vegliardo sapiente.
    “Entrate, qui attorno c’è dio per tutti!”

    Buon fine settimana!

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  6. Sembra di leggere Pessoa! Massimo ne è forse un altro eteronimo? Complimenti!
    Hai cambiato tu la grafica del tuo blog, o sono io ad avere problemi di visualizzazione? Tutta la mia ammirazione anche agli Emiliani, per la forza e la filosofia, davvero "leopardiana" (Ginestra vv.108-135), con cui reagiscono alla catastrofe del terremoto.

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  7. Pare anche a me che aleggi alquanto lo spirito di Pessoa in questi malinconici e dotti versi, improntati alla tua spiccata personalità!

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  8. Pessoa è infinito nel suo essere profondo e mai del tutto raggiungibile. E' un caleidoscopio che lascia sempre aperta la possibilità di nuove combinazioni. Mai del tutto a fuoco, imprevedibile.

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