Scritto in blu, come i pensieri
che mancano,
le paure che stramano, il bolo d’amaro
che soffoca e che sputerei con
tedio.
Maledetto
il quotidiano quando tradisce in –ismo
e si fa
l’ideologia del tutto che
vorrebbe forzare l’esistere
nel vivere, ridurre il panta
rei nell’ordinato
compitino
di biologia marina o in qualche scolare
reazione
di chimica sentimentale. C’è di più se Il y a,
ma
dove come quando e ancora: perché?
Sono
stramazzato sulla scacchiera! Quale mossa?
Mi
lancio in una variante, sacrifico il cavallo? Scacco!
Ora il
rischio dell’assurdo strozza, dita di morte,
e
rimane quell’olezzo infame, ovunque…
Scritto
in blu e sottolineato in rosso,
come
inaspettata correzione al tema, ma da chi?
Forse
il destino? E perché? Oltre lampi tuoni e procelle
qualche
deuccio da parata spocchioso e vile,
univoca
proiezione dell’ipocrisia umana quando
non
scommette sul fato e preferisce la quiete
disperata
del nulla, l’ipermercato dell’idiozia,
del
qualunquismo in sempiterna promozione:
avanti
voi, nell’impero del tre per due!
A me,
però, comincia a fare un tantino schifo.
Lo
scrivo in blu, correggo rosso e sottolineo nero.
Il girone infernale, Italia di oggi!
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