sabato 8 ottobre 2011

Rifugio

Trovo dimora, finito il mio volo,
nell’intrico dei rami, quel riposo
cercato, quel nascondermi per ghermire
la nudità della luce senza offendere
il pudore della notte.

Dal riparo scruto, sentinella accorta,
ogni guizzo frusciare o schiocco improvviso
nell’attesa del mattino, quando la veglia
paga il sonno ai primi baleni
rifratti dalle fronde.

Mani al cielo, quelle cime, implorazione
vacillante nell‘inclemenza:
aggrappato all’impermanenza della geometria
attendo avido i frutti del tempo propizio
per abitare impavido l’occasione.


Galliate, 15 giugno 2011

5 commenti:

  1. Ancora una bella poesia e visto il tuo post precedente preferisco precisare che il mio giudizio non è assolutamente servile. Inoltre l'ottenimento del secondo premio di cui ci parli conferma il mio dire. Ciao e buona domenica.

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  2. ...Massimo...la chiusura è bellissima...ti invio un abbraccio..
    dandelìon

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  3. Non mi sorprende che con questo testo tu sia arrivato secondo, ma forse meritavi il primo posto.
    Purtroppo non abbiamo la possibilità di fare un confronto. Mi ricordo che alle medie avevo pertecipato ad un concorso di disegno ed ho presentato sei disegni a matita che rappresentavano scene della guerra di Troia. Sono arrivato secondo perché il primo era il figlio del preside e non per la qualità dei suoi disegni; senza nulla togliere al tuo "rivale". Come vedi l'ho scritto tra virgolette perché ritengo che nella poesia e nella letteratura non ci debbano essere competizione, ma compartecipazione. Buon proseguimento di giornata.

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  4. Ciao Massimo, un comodo rifugio cucito addosso secondo necessità!

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  5. Un piccolo rifugio,un nascondisglio,un luogo per scrutare e per vegliare...

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