domenica 30 settembre 2012

Sogni perduti

Robert Musil (immagine dal web)

“Noi abbiamo conquistato la realtà e perduto il sogno”
Robert Musil USQ cap. 11

            Quale guadagno dallo smarrimento del sogno?
            E’ una smarrire o piuttosto, un barattare?
            Se fosse un baratto, un mercimonio insomma, vorrei proprio, una volta fatto i conti della serva, toccare il mio tornaconto, qualora fosse computabile.
            Cosa significa, poi, conquistare la realtà? Forse accorgersi che il mondo fuori è un    gigantesco e mostruoso tritacarne? Cosa potrei mai farmene di una realtà del genere?
            Respondeo. La consapevolezza di dover fuggire al tubo digerente del quotidiano, ben sapendo che i sognatori li hanno sempre fatti fuori.



















Minima moralia


Vita offesa nuda vita ridotta
ammorbata e tradita, fuori.
Dentro s’affatica il pertugio
che getta nella libertà, bianca
luce sul nulla che dico, forse
sogno quando scemano mente
e tresche d’inganno e sere vanno
lucide d’acqua. Ho bisogno
di tutto l’oceano mare profondo
per lavare la colpa, io immondo
d’esistere, desto e senza pudore.

venerdì 28 settembre 2012

Limes


Io, separato dagli altri per un compito,
malato di consapevolezza, studio il mondo
infetto e tutte quelle insidie che bucano
l’attesa del cammino. A quando il tempo
giusto, l’opportunità disvelata nel formicolare
dove l’opera confonde nell’industria?

L’ultima visita al cronicario, dopo il commiato
un cero ai poveri morti, lo sguardo estremo
in cerchio con l’orecchio sordo al clangore:
tutti s’ammazzano! Come possono sentire
dio sopra la sirena cupa dello sterminio?
Sono proprio alla fine, se ho preferito
non portare nulla con me, ma messo a memoria
una sola poesia da intonare lungo il viaggio.

Saranno i passi a decifrare la mappa,
le vie dei canti, laddove tutto ha un’anima,
anche l’insegna arrugginita e divelta dal vento.
Sarò solo?  Con te? Con i figli? La tua, loro libertà
mi preoccupa, ma so che con voi non rimane
che giocare la carta del richiamo alla veglia.


martedì 25 settembre 2012

Bah! del martedì


           Bah! Mi viene da scrivere. Un grugnito che sa di distanze prese, quando non di disillusione totale, ma non inconsapevole.
            Pessoa sosteneva che il poeta è un fingitore, interessante, ma valido per la sua epoca. Oggi, quando tutto è finzione e la finzione ha cessato d’essere un esercizio erudito e di ricerca, il poeta deve essere disilluso dato che da questo mondo non si può aspettare null’altro che disprezzo, visto che la poesia onesta profuma di visione e profezia.
“Qualunque cosa si dica in giro, parole e idee possono cambiare il mondo” (professor Keating – L’attimo fuggente). Bello, peccato che troppi piegano le parole alla menzogna e masticano idee stantie perché di nuove non ne hanno.
Forse in pochi, pochi ma seri, possiamo aspirare ad un qualcosa che sappia di umano decoro. E fatemi il piacere di non scambiare la serietà col cipiglio degli immusoniti e tristi.
Basta cortei di pagani!          
            

sabato 22 settembre 2012

Così comincia l'autunno!


             Ho bevuto due caffè, nell’arco di qualche ora e del secondo ne sentivo proprio un forte bisogno.
            Ho fatto le ore sante davanti al televisore (forse dovrei scrivere LCD? Boh!), cosa assai rara, per me, di norma poco attratto dalle cattive compagnie, ma capita, quando la sera incontro gli amici e il tempo si spende nella ricerca di un contatto profondo con l’esserci.
            Ora, i fumi del sonno strappato si sono diradati (sarà grazie ai due caffè?), e la mano sembra aver ritrovato il gesto dello scrivere con l’attenzione spinta in punta di dita. Così mi guardo alle spalle e scopro, senza stupore, che ho lasciato trascorrere giorni senza nemmeno comporre un verso. Bel poeta! Mi dico, ma non sono vittima di questa pretesa, considerato che rispetto la poesia e poi, a voler essere onesti, qualcosa ho scarabocchiato sul mio brogliaccio, una settimana fa, tra un’ora di lezione e la successiva, nel momento quando molli la briglia alla classe perché l’apnea ormai rischia di trasformarsi in soffocamento per l’ansia prodotta dal forzoso rientro a scuola per tornarsene io in cattedra e loro, dietro a banchi sempre più scomodi. Comunque, tutto è ricominciato: orari, riunioni inutili e pedisseque, il parlarsi addosso vomitando umori e non solo, le mille e una nevrosi che marcano visita quotidiana, tralasciando i muliebri isterismi (ormai ideologia pura, per l’insegnante medio).
           Basta! Ora sono qui. Il gusto di due caffè. Sabato mattina con l’avvenenza del non sapere mai che cosa fare (leggere? Scrivere? Sognare?).
Dimenticavo…E’ bello che oggi cominci l’autunno!

venerdì 14 settembre 2012


Ringrazio di cuore l'amico Michele di PIANETA TEMPO LIBERO per questo riconoscimento. Lo ringrazio per l'ironia sottile che sa mettere nei suoi post e per l'onestà che manifesta nel seguire gli amici del web!
Continua così, Michele e grazie ancora!