mercoledì 8 gennaio 2020

Davanti...


Davanti i monti, la fredda bellezza
di gennaio e la neve alta e lontana.
Una campagna pallida di nebbia
attorno inghiotte ogni dimensione.
La sospensione di questa poesia
affogata nel pianto stona
con la mia nullità d’uomo.
                                                 Ora sento
il silenzio di Dio. Lo rintraccio
disperso sotto il peso della sera,
nascosto dal manto dell’imbrunire.
Cosa centro con tutto questo?
La vita ancora m’ingarbuglia dentro
geometrie ghiacciate, esperimenti
d’ingegneria sociale, rigorose
mappe sinottiche, anche se l’Eterno
dilegua liquido nel divenire.

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