M’assale un timoroso spasmo
immaginando patir del peggio:
orsù, siamo alla dittatura dei doppiopetto
incatenati al seggio.
Da quanto accade attorno, e sana
opinion non attarda,
così parrebbe abbastanza, per non
morir come chi guarda.
Quattro balordi tramano rubano
mentono, del lavoro straziano,
di gozzoviglie scoppiano,
peggiori che bestie fottono…
E di insano approccio con gli
scherani abbietti, che sanno fare?
Violentare la Costituzione, per
meglio imbrogliare!
Vorrei tanto, nel mio folle
notturno vagabondaggio,
incontrar gl’ingegneri dell’arca
per unirmi al viaggio
e mettermi con loro a piallar
tavole di cedro, fuori e dentro
catramar murate, ribatter borchie,
pinger di finestre il vetro,
senza che il sonno grasso d’umori
mi possa attanagliare.
Così, con mani callose e dure per
il faticar solerte, aspettare
che finalmente annuncino i nembi
il sopraggiunger del diluvio…
Siamo alla follia sghemba, s’apran
le cateratte, per giove pluvio!
Mio nonno,
fante alla prima guerra, partigiano alla seconda,
mi disse un giorno, quando di
ribellione era acuta l’onda:
“O tu o il tuo figliolo tornerete
col mitra ai monti…”
Si, lo ammetto, antifascista e
resistente, alla fin dei conti,
di quante facce vorrei bellamente
cazzottare a sangue!
Ahimè, per tutto quanto si vuol
dire e che langue,
malgrado la vita che ladrando
grassano impenitenti,
son degni della mia rabbia, loro,
baldracche indecenti?
Te lo dicevo, che la vis polemica è sempre foriera di versi imbelli???
RispondiEliminaServus!
Ciao
Errate corrige: volevo dire versi bellici
RispondiEliminaVolutamente bellici!!! Ma si può far guerra con la poesia?
EliminaAllegoricamente e metaforicamente parlando, why not???
EliminaNon si può fare la guerra con la poesia, ma rendere evidenti le nefandezze della guerra sì. E quindi guerra alla guerra.
EliminaLa Poesia, in quanto Parola, può essere frusta: deve sempre, e in questo caso lo è, essere Verità.
RispondiEliminaEd hai proprio ragione!!!
RispondiEliminaTuo nonno aveva visto molto bene, siamo in piena dittatura.
RispondiEliminaSembra così! Ma pare non si possa dire in giro.
EliminaLa poesia è tale qualsiasi argomento tratti, in essa, con pochi aggettivi si evocano immagini e situazioni si fa storia e si predice.
RispondiEliminaQuante guerre nascono e sono fatte di parole... la parola a volte supera i fatti, rimane impressa più di un'azione.
Versi così "gl’ingegneri dell’arca per unirmi al viaggio
e mettermi con loro a piallar tavole di cedro, fuori e dentro
catramar murate, ribatter borchie, pinger di finestre il vetro,"
cosa sono se non l'anelito au una poetica ribellione?
un buon giorno Massimo, grazie
Bellissimi versi, che sposo totalmente.
RispondiEliminaCerto che si può far guerra con la poesia, anzi, bisogna crederci!