giovedì 7 febbraio 2013

hic et nunc


la zavorra del fango
misura dell’esser-ci
liquidato il riscatto
sprofondo
nel bagliore algido
del tramonto

dico ci sono, ora
nel forse approssimato,
l’abbraccio che scioglie
la densità del presente,
forgia la chiave
del sancta sanctorum

7 commenti:

  1. Meravigliosa! Posso condividerla sul mio profilo di FB? Ciao

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  2. Ciao Massimo, ti prendo al volo e dopo vado a leggermi gli altri post. I versi mi piacciono molto anche se il titolo mi fa pensare al "ricordati che devi morire". Normalmente poi io aggiungo "il più tardi possibile". Un cordialissimo saluto.

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  3. Versi che condensano la tensione dell'anima verso l' Assoluto?

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  4. Altre terzine di quella che é ormai una tua personale, plastica "humana comoedia". Che mi sono affrettato a condividere.

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  5. Si spenge dalla luce un sole stufo di domani un altr'oggi
    Ti mando a tara ignuda solitudine che faccia da compagna a qualche altra

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