giovedì 23 febbraio 2012

Aspettando l'aurora (del pensiero)

Parmenide (immagine EMSF-RAI)


« … Orbene io ti dirò, e tu ascolta accuratamente il discorso, quali sono le vie di ricerca che sole sono da pensare: l'una che "è" e che non è possibile che non sia, e questo è il sentiero della Persuasione (infatti segue la Verità);
l'altra che "non è" e che è necessario che non sia, e io ti dico che questo è un sentiero del tutto inaccessibile: infatti non potresti avere cognizione di ciò che non è (poiché non è possibile), né potresti esprimerlo.
… Infatti lo stesso è pensare ed essere. »

Vagando di giorno i  giorno tra i libri, torno spesso all'aurora del pensiero. La dea Verità parla nell'attimo che segna l'essere indicando la via da seguire. 
Indica, suggerisce...rivela...ecco il punto. La verità che rivela levando sul profondo dell'assoluto, quell'insondabile che ancora oggi sconcerta e sconvolge.
Sconvolge perchè nulla viene imposto aprendo sulla vertigine della libertà nel silenzio che tritura ogni umana bassezza.
Attonito contemplo la lontananza vicina.

9 commenti:

  1. Alle origini del pensiero più profondo. Opportuno ripartire nei momenti cruciali.

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  2. Non vi è dubbio che la Verità “è” e non ci piove sopra (come si suol dire) che non è possibile che non sia.

    La seconda via di ricerca che “non è” è inutile cercarla. Non esiste.

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  3. Linguaggio dei segni o dell'universo diceva l'Alchimista, colui che cercava la pietra filosofale vagando per il mondo e scoprendo che si trovava esattamente nel suo cuore. Disse:- non parlarmi così forte, mi stai facendo male- quando imparò a comprendere il suo pensiero.
    la verità? Non la scopriremo mai, il cammino, il cercarla, questo rappresenta il divino del nostro essere,il cibo per il nostro spirito. Tutto "è", nulla non "è"..e anche quì bisognerebbe che faccessi un post.

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  4. Il punto centrale, forse, oggi non è da ricercarsi nella parola verità, ma realtà. Ciò che ci circonda assume una dimensione soggettiva imprescindibile dalla quale possono nascere molte verità. Non credo nell'unicità di essa, altrimenti non si presenterebbe a noi così variegata nel suo molteplice divenire.

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    1. E che cos'è, allora,la realtà? Insomma: esiste un mondo reale, oggettivo, oppure ciò che intendiamo per reale non sono altro che proiezioni della nostra immaginazione?
      Una bella questione!

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  5. Una questione dibattuta da filosofi di tutti i tempi. In ogni caso i secoli più luminosi sono stati caratterizzati dal mito, l'arte, la poesia e non da un concetto razionale e scientifico.
    C'è una realtà visibile spiegabile ma come dice margherita hach , sappiamo spiegare il visibile ma sul perchè della sua creazione bisognerebbe rivolgersi a Dio.
    Succede nel'arte, l'artista vede una cosa e nel dipengerla entra in essa, nella sua essenza, spesso togliendole i contorni.

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    1. Vedo che anche tu ritorni alle fonti aurorali della ricerca! Infatti, piuttosto che parlare di ricerca razionale e/o scientifica, sarebbe meglio trattare di una "ricerca della sapienza" (Giorgio Colli docet).

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