venerdì 15 luglio 2011

Nulla dies sine linea

Non più un giorno senza scrittura. Il motto lo adottò Jean Paul Sartre, io m'accodo provandoci. Per questo comincio con una domanda (come i buoni filosofi).
Dove nasce la poesia? Ci sarà un luogo dove le sottile alchimie dell'interiorità umana secernono il liquore della comprensione.
Ci sarà un tempo, forse lungo e dilatato fino all'annullamento nell'eterno, dove il liquore del vissuto viene ritirato affinché possa cominciare la necessaria fermentazione. E poi?
Se le cose stanno così, dove mettiamo l'immediatezza e la folgorazione? Come accogliamo i fantasmi improvvisi dell'ispirazione, i correlativi oggettivi, la scienza metrica, il trovare antico, la magia dei luoghi, delle situazioni, l'incontro con gli altri, quelli che hanno ancora voglia di mettersi in gioco parlando di sè stessi condividendo la selva delle emozioni?
Forse penso troppo! E' un mio difetto. Eppure...
Gregory Corso (foto da Wikipedia)
Ho terminato proprio questa mattina la lettura di un'antologia poetica di Gregory Corso. Le impressioni che il libro mi ha donato sono tante e contrastanti. I testi originali a fronte, malgrado la durezza dell'americano, mi hanno restituito il suono di quella musica così diversa dalla mia (quando la trovo). E' il primo poeta della beat generation che mi concedo per intero, dopo le classiche antologie e gli assaggi dei quali serbo ricordi contrastanti. Una sorpresa, certo, per chi ha letto solo Kerouac nell'età quando tanti lo hanno scoperto e sono partiti per il classico viaggio alla barbona mettendo a dura prova i pistoni della vespa.
Altri giorni. Tra i versi di Corso, m'è nata la domanda che apre questo scritto. La risposta? Per quella...la poesia, come la bellezza, sboccia sempre nei luoghi meno attesi e sempre senza preannuncio.
La poesia capita, sarebbe corretto affermare. Capita, certo, ma senza cadere nel gorgo della casualità. La poesia capita perché viene costantemente evocata ed ogni poeta o scrittore, possiede i suoi sistemi, impiega personali meccanismi, per mettere in moto la domanda che schiude a quella fame di vita che ogni essere umano sensibile ed attento invoca ogni volta che vive la libertà di farlo. La poesia è apertura alla vita, senza condizioni, ecco. La poesia è produrre (poiein) senso quando ti accorgi che l'inferno è l'impossibilità della ragione , il luogo della relazioni troncate, della chiusura nell'egoismo più gretto. La poesia è un tentativo che deve essere per forza onesto. Allora...

Non posso negare di non avere vissuto la letteratura, nella mia adolescenza! Oggi?

Oggi la saggezza raccolta aiuta a far si che le passioni vengano lasciate decantare, prima di venire centellinate nel gioco poetico/narrativo.

9 commenti:

  1. Anche io guardo e ascolto e accolgo dentro di me, ma non so narrarlo come fai tu, non trovo le parole,trovo emozioni che non so descrivere.
    Bellissimo il post precedente, semplici parole che traducono i miei pensieri.
    Cristiana

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  2. A me la poesia nasceva e scorreva velocemente quand'ero più giovane. Quando le passioni eruttavano parole. Poi via via è scemata.

    Un abbraccio e buon fine settimana!

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  3. Vero, capita ma va evocata.
    Devo procurarmi Gregory Corso.
    Grazie.
    Macca

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  4. Come mi piacerebbe saper descrivere sentimenti ed emozioni...penso sia un dono innato, perchè la poesia non si "architetta", ma viene così naturalmete in base alle ispirazioni...del momento.

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  5. Ciao Massimo, ho trovato finalmente la risposta alla domanda che mi sono fatta, fin da quando ho cominciato a scrivere poesie e sono solo pochi anni.
    Mi chiedevo da cosa poteva essere uscita questa mia nuova velleità (se così si può chiamare il dipingere in versi i miei pensieri)e perché improvvisamente ho sentito questa voglia di trasferire le mie sensazioni, la rabbia, il dolore, anche le gioie e lo stupore di fronte ai colori e i profumi... di trasferire tutto questo in versi.
    Tu mi hai dato la risposta: non è casualità, ma capita senza preavviso, perché ""La poesia è apertura alla vita, senza condizioni, ecco. La poesia è produrre (poiein) senso quando ti accorgi che l'inferno è l'impossibilità della ragione , il luogo della relazioni troncate, della chiusura nell'egoismo più gretto. La poesia è un tentativo che deve essere per forza onesto.""
    Grazie!

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  6. "La poesia capita..." sono le parole che più mi hanno colpite, perché vicine a me.
    Il fatto è che spesso è la poesia che parla a me, mentre io sono so far parlare la Poesia. Se ci provassi, sono quasi certa che la perderei.
    Eppure adoro i Poeti, quindi mi rendo conto di questa mia contraddizione.
    Ciao Massimo, è sempre molto bello leggerti.
    Lara

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  7. Buongiorno Massimo, personalmente credo che anche ciò che noi percepiamo come immediatezza, folgorazione e ispirazione improvvisa sia parte integrante del magma in fermento che tu brillantemente definisci "il liquore del vissuto", una parte di cui non siamo consapevoli che si manifesta al momento opportuno lasciandoci pensare che sia nata in quell'istante!

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  8. La poesia nasce da sotto l'anima...

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