mercoledì 15 giugno 2011

In biblioteca (pensieri sospesi)


Come ogni anno, una volta concluse le lezioni, oltre gli impegni d'esame, capita sempre qualche " lavoretto " extra. Al sottoscritto è stato affidato il riordino della biblioteca d'istituto. 
Contento? Non saprei...il lato positivo è che la nostra biblioteca si trova al secondo piano e dai finestroni si gode un discreto panorama. Il lavoro di riordino non mi piace anche se, certe volte, preferisco la compagnia di libri sdruciti piuttosto che strofinarmi sulle sedie della sala insagnanti e trovarmi costretto a dover rispondere a domande e sollecitazioni varie. Sarò un emerito asociale, ma in questi giorni di metà giugno ho necessità di respirare la libertà del silenzio.
Cerco di fare qualcosa. Scorro gli scaffali. Infilo qualche libro al suo posto. Rintraccio i testi ancora da catalogare, raccolgo vocabilari e dizionari vari...poi...all'alba delle 11 e 15?
Mi siedo. Guardo fuori. Il cielo e già bianco di caldo. I vapori velano l'orizzonte: niente montagne, almeno fino al prossimo temporale. Cerco di rincorrere i pensieri che galleggiano nel vuoto che improvviso si chiude. Apro l'agenda. Prendo la penna dal taschino della camicia e...precipatano come meteore tutte le idee sospese.
"Finalmente," dico a me stesso.

La scrittura comincia.
Non finiscono mai i momenti propizi, se imparo decifrare la trama di emozioni che nutre, dal basso, la nostra umana esistenza nella più abbietta quotidianità.
Un fitto intreccio di sensazioni esplode nell'attimo di coscienza che getta nella vita reale, quella dimensione dove, finalmente, la libertà di dire io sono non risuona come una temuta bestemmia, ma si libera nell'espressione profonda della nostra spiritualità.

Spiritualità ovvero, regno dello spirito? La dimensione spirituale è quella che conta, quella stessa che ha reso e rende possibile ogni forma d'espressione, sorregge e struttura il pensiero: a questa possibilità dovremmo formare i ragazzi!

La scuola dovrebbe essere il luogo dove si lavora sull'umanizzazione della persona per costruire l'individuo. Questo è lo spirito! La forza che spinge alla maturazione lungo il sentiero della coscienza morale, intellettuale, civile scoprendo la didattica dell'impegno a piccoli passi, immergendosi nella magia del fare.

Mi fermo. Sono volato troppo in alto e rischio il collasso delle ali.

E la dimensione religiosa? Un bel problema, quando forzature e fondamentalismo minacciano ogni forma di creatività spirituale.

Il resto? Quanto ancora sospeso?

Per oggi torno nell'impermanenza.



4 commenti:

  1. Spiritualità e umanizzazione sono davvero due vette alquanto alte da raggiungere!
    La scuola "dovrebbe" essere un trampolino di lancio per poter accompagnare i ragazzi verso una sensibilizzazione a riguardo, ma anche ai miei tempi chi era troppo "sensibile" veniva considerato "strano" e tra i compagni e le compagne primeggiavano quelli che erano un pò superficialotti, magari un domani qualcosa può cambiare, ma temo che i modelli anche sociali e politici non invitano al rispetto e alla valorizzazione di vaolri come quelli che hai citato e che francamente condivido. Ma come vedi, almeno nel blog, mi permetto il lusso di definirmi sospesa nel tempo...nella realtà è tutto un altro discorso, devi adeguarti, qualcuno sceglie la strada dei compromessi...qualcun altro pensa che spiritualità ed umanizzazione sono solo teorie e utopie, quotidianamente ci si scontra con un miliardo di condizionamenti e di cose che lasciano il tempo che trovano!
    Ma forse anch'io sto seguendo i miei pensieri sospesi...
    Ciao!

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  2. Ciao Massimo, io credo molto nella spiritualità e penso che un educatore, un genitore, debba ... provvedere in tal senso. Come immaginare la vita, nostra e dei nostri figli, senza questo valore?
    In compenso, ho dei seri dubbi su una educazione religiosa.
    Grazie Massimo per questi tuoi scritti, per me preziosi :)
    Ciao,
    Lara

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  3. Grazie ancora delle tue parole. Sono molti,oggi, ad avere seri dubbi nei confronti di un'educazione religiosa quando in Italia, tutto si riduce ad un percorso parallelo alla scuola dove, alla fine, si ottiene un fuggi fuggi generale.
    Qualche settimana, ho partecipato ad una conferenza tenuta da un lama tibetano ed è stata un'esperienza particolare. Tra le domande che gli venivano poste, il motivo conduttore era la grossa questione della reincarnazione. Ebbene, senza citare nulla di quanto il buddhismo del veicolo di diamante insegna, e si tratta di una dottrina complessa, ha risposto affermando che lo scopo primo, per lui e per il Buddha, è quello di andare all'essere umano. Più chiaro di così!
    Buona serata.
    Massimo.

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  4. già solo il fatto di educare prevede il coinvolgimento dello spirito...senza indottriamo solo automi!!!

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