sabato 23 giugno 2012

Epochè esistenziale

Cosa mi rimane da fare?
Guardare dentro me stesso, se non voglio essere travolto dal magmatico marasma degli incazzati
Cosa potrei mai trovare nel vortice delle identificazioni, laddove imperano le associazioni mentali in tutta la loro pericolosa fascinazione? Già ne siamo preda per causa naturale, perché complicare la situazione con le proprie mani?
Certo, raccatterei il conforto, falso e bieco, dei troppi malcontenti e dopo? Dopo essermi lasciato depredare da quanto di maggiormente prezioso?
Otterrei in dono il qualunquismo stucchevole di chi si conforma e adegua, quando non comprende, all'orda evocata dal primo trombone liberalpopulista, buon imbonitore, magari sostenuto da ugola a prova d'urlo, ma sempre più adatto a fare il piazzista.

Questi sono tempi da consegnare al silenzio, al distacco per meglio osservare quanto attorno accade. Un fenomeno, per venire capito, deve essere posto sotto il giudizio severo della ragione ed indagato fino all'impossibile. Questo non è attuabile, se rimango avviluppato nelle maglie dell'identificazione. Occorrono scienza e metodo e lo spazio necessario dove mettere sana e santa prudenza.

10 commenti:

  1. Carissimo Massimo, se tu riesci a trovare scienza metodo e spazio necessario, tanto di cappello, io mi aggiro esule tra arrabbiature e distacchi sempre girovaga insofferente che non trova pace, mi rifugio in ciò che considero bello ma sempre con un pugnale infilzato nel fianco!
    Buon fine settimana!

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    1. Ringrazio per il "tanto di cappello", ma scienza, metodo e spazio esistono. Come tutto quello che rientra nel patrimonio che costituisce la saggezza umana, quella che i greci definivano sapienza, è accessibile e può essere messo in pratica. Il problema è che ogni progresso spirituale ha un costo (non per niente si dice "guadagnare il Regno dei Cieli"). La Vita è un bene prezioso e unico.
      Buon fine settimana

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    2. Massimo guarda che io concordo con quello che dici, solo che per me questa è una ricerca lunga che non so se mai riuscirò a concludere perché anche se mi considero una persona mentalmente libera devo fare i conti con i fatti contingenti della vita, un ostacolo non indifferente che mi rende meno saggia nella persecuzione del fine, per questo parlavo di un'altalena di arrabbiature e distacchi che mi rendono insofferente e la scienza, il metodo e lo spazio giacciono dormienti in luoghi a me ancora sconosciuti!
      Ciao!

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    3. I fatti contingenti ci incatenano tutti, questo è chiaro. Quello che vorrei fari capire è che lo spazio del quale parli si apre dentro di noi attraverso l'applicazione di un metodo.
      Ciao!

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    4. Stimolo per la mente!
      Questa è una questione su cui sarebbe stato molto interessante discutere di persona.

      E' vero sono stata banale, la contingenza la viviamo tutti, comunque sta di fatto che io sto ancora procedendo per tentativi ed errori applicando metodi che aprono il famigerato spazio per qualche istante per poi farlo richiudere su se stesso, devo solo trovare il metodo adatto a me!

      Buon pomeriggio!
      Con buona sera ho finito i saluti! ^_*

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  2. Sciarada ha espresso anche il mio pensiero.

    Grazie degli auguri a Sara.

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  3. Io concordo in pieno con te. Onestà e libertà e pienezza interiore richiedono per forza la dissociazione: la richiederebbero in tempi migliori e con esempi migliori, figurarsi oggi, nel regno del Nulla...
    Personalmente, il mio Dubitare Disobbedire Disertare vale per tutto, anche per le cosiddette rivoluzioni dei cosiddetti "giusti". (Per i quali provo comunque, ovviamente, più simpatia che per i maiali dominatori...)
    Come diceva un grande artista di cui si parlava in un altro blog: praticare la non-curanza, che non significa indifferenza né tantomeno ignavia, ma solo dare il giusto peso agli evanescenti granelli di polvere che siamo...

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  4. Dopo tutti questi commenti penso che il mio giudizio riprenderebbe quanto detto dai predecessori. Quindi ti auguro una buona domenica e me ne vado in punta di piedi innanzi a tanta saggezza.

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  5. Servono, invero, come non mai, scienza e metodo!

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  6. Sospendere il giudizio sulle cose, per poterle, poi, riuscire a giudicare con distacco: è un tentativo che di tanto in tanto applico anch'io, ma con grande difficoltà.
    Siamo tutti troppo coinvolti e in più mi chiedo se non debba essere opera dello storico di professione. In tal caso, io non ci sarei più...
    E ho una figlia.
    Certo non mi riferisco al continuo cicaleccio politico che ci ha invaso e ci sta demolendo.
    Mi rendo conto che stiamo vivendo un'epoca talmente difficile da decifrare che è più facile per me rivedere Matrix :)
    E può essere che tu abbia ragione, Massimo.
    Personalmente, spesso, mi accorgo di essere sommersa dalla stanchezza e credo di essere vittima dei loro giochi.
    So di essere stata sconclusionata e ti chiedo scusa.
    Buona domenica, Massimo!
    E' anche il giorno di mezza estate :)
    Lara

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