domenica 3 giugno 2012

Scritto in blu


Scritto in blu, come i pensieri che mancano,
le paure che stramano, il bolo d’amaro
che soffoca e che sputerei con tedio.
                                                            Maledetto
il quotidiano quando tradisce in –ismo e si fa
l’ideologia del tutto che vorrebbe forzare l’esistere
nel vivere, ridurre il panta rei  nell’ordinato
compitino di biologia marina o in qualche scolare
reazione di chimica sentimentale. C’è di più se Il y a,
ma dove come quando e ancora: perché?
Sono stramazzato sulla scacchiera! Quale mossa?
Mi lancio in una variante, sacrifico il cavallo? Scacco!
Ora il rischio dell’assurdo strozza, dita di morte,
e rimane quell’olezzo infame, ovunque…

Scritto in blu e sottolineato in rosso,
come inaspettata correzione al tema, ma da chi?
Forse il destino? E perché? Oltre lampi tuoni e procelle
qualche deuccio da parata spocchioso e vile,
univoca proiezione dell’ipocrisia umana quando
non scommette sul fato e preferisce la quiete
disperata del nulla, l’ipermercato dell’idiozia,
del qualunquismo in sempiterna promozione:
avanti voi, nell’impero del tre per due!
A me, però, comincia a fare un tantino schifo.
Lo scrivo in blu, correggo rosso e sottolineo nero.

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