venerdì 20 aprile 2012

Poetica ribellione

Immagine dal Web

Le humanae litterae  sono un'occupazione che salva quando aiuta a discernere il momento per darsi alla vita attiva da quello del rifugio nell'intimità della contemplazione. Lo riaffermo. L'impegno verso la costante e continua ricerca non disgiunge filosofia e filologia, anzi: aiuta a far si che entrambe compenetrandosi ,vicendevolmente si sostengano. Nulla è fine a sè stesso. Questo vale nei confronti di quello che è l'impegno, civile, di cantare la Verità così come del pensarla.
Un'amica lettrice ha scritto commentando il mio ultimo post (Serventese primo), che è ben accolto l'anelito alla poetica ribellione. Bene! Al lavoro, dunque.

Cosa riduce in nulla l’attesa?
Calma sospesa spinge a disperare
che l’attimo trattenga il singulto
dell’essere che spasma. Io scrivo
senza pretesa e lode e infamia, cupe
parole che inghiottono amarezza
esistenziale e rabbiosa poltiglia.
Poi che accade? Improvviso  il miraggio
sbatte grigio sul viso ogni affanno
che un risucchio di passioni rimonta
in amorosa marea. Percossa
morte villana e atroce, vinta, alfine
posso appendere l’arco al cielo chiaro
di primaverile freddo riverbero.

7 commenti:

  1. Rimbaud....ribelli per scelta....poeti per natura.

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  2. Ciao Massimo,grazie per questa lettura,buon fine settimana.

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  3. versi bellissimi, passionali ed intensi, si avverte quasi un'esplosione nell'anima e nell'immaginario si vede un Re oppure un cavaliere, innamorato di una principessa oppure delle sue terre.
    La battaglia, per l'amore, la libertà, la vita..ah se l'uomo vivesse secondo un codice d'onore dei cavalieri d'altri tempi, quando tutto era sublime e quando la poetica gridava il suo dolore,e sdegno talvolta, quando la ribellione era concessa, almeno nel canto.

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  4. Una ribellione molto bene espressa. Quasi contagiosa...
    Ciao Massimo e grazie.
    Lara

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